Mi scappa il rock, mi scappa
Questa volta non lo prendo più
Mi scappa tutto ciò che credevo
Fats Domino;
Dove posso andare, come posso fare
Aiutami tu:
Non si può fermare, ho voglia di urlare,
Non ne posso più
Oh no! Oh no!
RITORNELLO (4vv.)
Miss K, misteriosa,
Miss K Ska, ska, scappa con me
Miss K tenebrosa, enigmatica,
Sco, sconvolgimi!
Oh no! Oh no!
RITORNELLO (4vv.)
Mi scappa il senso, mi scappa,
Non capisco più;
Mi scappa dove comincia, dove passa,
Dov'è che va giù.
Prego il mio passato, dov'è andato,
Non lo trovo più.
Il posto non è giusto, sto perdendo il gusto,
Non suono più:
Mi scappa il rock, dove lo faccio...
Lo faccio qui!
Oh no! Oh no!
RITORNELLO (4vv.)
Ci batte su il martello
Rosso, giallo, Bello, si; Deng-deng Si scava nella terra, Pace o guerra, Doppio T; Deng-deng E' lui, è l'elemento L'ho nel sangue come te Il dolce conduttore Ci unirà |
Salute, volontà, prigione,
Pugno E' tutto lì; Deng-deng E' nel mio mestiere Mi ricordo Grazie a lui; Deng-deng Mettiamo un'armatura Nella voglia che c'è in noi La nostra storia in piedi Resterà |
Si batte finché è caldo,
Io ti voglio Proprio qui; Deng-deng La ruggine è una scusa Siamo duri Io e te; Deng-deng |
Si batte finché è caldo, ecc. |
1.Sono nato ad Aosta
Non sai quanto mi costa Viver qui tutti i giorni I miei soldi son spesi... Tra svizzeri e francesi |
2.Sono nato ad Aosta Splende ma non è oro Il miraggio è un lavoro Chi ha già i soldi è più ricco... Gli altri non hanno un picco |
3. Alla fine del mese
La mia lingua è il francese Boccone avvelenato E lo è sempre stato ... Sono italianizzato |
4.Se ci penso un momento Questo è il vero tormento Siamo in mezzo all'Europa Un incrocio bastardo... E tra due San Bernardo |
5.Guardo il mio Monte Bianco
Ma mi sento un po' stanco Oggi ho voglia di palme E di sabbie dorate... Dov'e` stata l'estate? |
6. E sul Gran Paradiso Ti si apre un sorriso Quassù l'aria è più pura Più cultura e natura... Ma chissà quanto dura? |
7. Ma c'è anche il Cervino
Qui si affoga nel vino Un certo dispiacere Che non passa col bere... E' legato al potere |
8. Nei momenti più neri Con Dujany e Caveri Valdostani più veri S'è salvato il riparto... Ci veniva un infarto |
9. Ed il piano trasporti
Con esiti un po' storti Ma non so cosa dir Come ci andrà a finir... Non vogliamo piu` T.I.R. |
10. E` l'uovo di Colombo Qui nell'aria c'è il piombo Ed il particolato Se non son soffocato... E' perché sono nato (4vv.) |
11. Sono nato ad Aosta [lalala lalala](3vv.)
Sono nato... et voilà!
LE RAGAZZE CHE NON SI STANCANO MAI
A.
Il cielo cade in terra Con la nebbia questa sera Ma la forza del tuo ballo Lascia fermo anche me Le gambe in movimento L'energia è misteriosa Io ti penso in una notte In un rito primordiale E io so che tu sai Che io so che tu sei Una delle ragazze Che non si stancano mai |
C. La piega della tua bocca Mentre ti asciughi il sudore Prende la forma e il colore Di una preziosa orchidea Il ritmo ti porta via Di colpo scuoti la testa Il ballo è sempre una festa E' per scordarti di te Così mi chiedo perché Io so che tu sei Una delle ragazze Che non si stancano mai |
Rit.
Quel fuoco dietro il tuo sguardo Viene da molto lontano L'animale più fiero Non è sicuro di sé Così come altre volte Ci siamo dati la mano Ci siamo scambiati Ciò che di intimo abbiamo Così un granello per volta Passava la nostra vita Nella clessidra del mondo In una corsa insensata |
Quel fuoco .... |
B.
Il tuo petto si alza
Il tuo cuore è veloce
Ti si rompe la voce
Mentre mi chiami con te
Le scarpe volano via
Ti annodi dietro i capelli
Ti prendi gioco di quelli
Che non seguono te
E mi chiedo perché
Io so che tu sei
Una delle ragazze
Che non si stancano mai
Vieni cara Elisa,
C'è la luce accesa
C'è calore, amici,
C'è un bel gatto, c'è la spesa;
Sali dolce Elisa
Non sarai più tesa
La felicità
E` come l'aria: non ti pesa
Finché c'è si inala
Finché non è finita
La puoi respirare
Ma non stringer tra le dita;
Vedi cara Elisa
Il succo del discorso
E' che quando ami
Non ti serve l'esser orso
Perciò cara Elisa
Dopo questa cena
Facciamoci gli auguri
E la nottata è più serena.
E' la mia liberazione
Mi si stende un po' la schiena
Solo un'interpretazione
La mia mente è troppo piena.
Salgo qui, mi agito un po'
Prendo la chitarra, alzo il volume e poi
Perdo tempo, ne vale la pena
Io mi suono!
E intanto brucio un'altra cellula nervosa
In questo rock and roll
Degenerando, ma fino a quando
La soluzione per concludere è lontana ormai
Sto soffocando, eppure rimando...
Il tempo perde, il tempo vola
Non m'importa della scuola
Con formaggio e Coca-cola
Mi regalo una pianola
Salgo qui, mi agito un po'
La mia mente già vuota ora si sbriciola
Un bioritmo vitale mi scuote
Io mi suono!
E intanto brucio un'altra cellula nervosa
In questo rock and roll
Degenerando, ma fino a quando
La soluzione per concludere è lontana ormai
Sto soffocando, eppure rimando...
Non compratemi regali
Automobili a pedali
I dolci, la televisione
Anche i Gamelan di Bali.
Salgo qui mi agito un po'
Penso a quella, grande eccitazione e poi
Sono regredito oramai
Io mi suono!
E intanto brucio un'altra cellula nervosa
In questo rock and roll
Degenerando, ma fino a quando
La soluzione per concludere è lontana ormai
Sto soffocando, eppure rimando...
Questo mare... sai con Kundera
Pesa meno
E lì dietro passa il treno;
Tu ti spalmi quel vaso
Sulla fronte, il seno e il naso
Di crema solare
E il mare, il mare...
E' solo in quarta fila.
La mia pelle si sfarina
Il colore mi camuffa la rovina
Di quei cibi marci da riviera
Che ci ingozzano ogni sera.
In fondo ai ciotoli la roccia:
Non va via la coda per la doccia;
Tanto a fine mattinata
Dopo la mezza grigliata
Sai mi arrendo, non ho scampo;
Niente gambero né shampoo:
L'altra mezza al pomeriggio
(Ma qui il tempo si fa griggio).
Se fa bello son panato
E mi friggo col gelato.
La radio mi inchioda agli infrarossi
E poi gli ultravioletti
Tra grida, pianti e tossi
Di cento diavoletti.
Sposto il tappo di bottiglia
Pigramente con l'allùce
Che m'acceca
E mi schivo
Questo strano ed improbabile
Granchio vivo.
La tua pelle mi commuove
I profumi delle prove
Che non compri
Distillati col sudore
E poi anche il tuo calore
Ha a che fare, proprio adesso
Con tutto tranne che il mio sesso
In quarta fila...
Passa Kundera, da' qua...
L'insostenibile pesantezza
Dell'avere... mai provata
Sempre amara è l'aranciata
Quando i monti o le campagne
Non permettono champagne
Solo questo mare...
In quarta fila.
...Ma cosa mi piglia
Tra i denti una scaglia La scaglia di triglia Sputando si scaglia Con quel cameriere Con l'aria importante In quel ristorante Ci andava zio Dante; Il pane sapeva Un poco di sale E a lui un po' pesava Il fare le scale Dante era Gemelli I versi più belli Io sono un Acquario E quindi al contrario Il pesce mi piace Di dentro mi nuota Se ho la pancia vuota Nessuno lo nota Nessuno lo nota... Fish blues Fish blues |
La trota al salmone Che è un gran marpione Fa l'occhio di triglia E lui se la piglia; E la salmonella Si sa, non è bella Nessuno la vuole E lei se ne duole. Qualcuno la piglia Si piglia una sveglia La sveglia è feroce Se il pesce non cuoce. Si cuoce il branzino Per tutto il mattino Sobbolle la razza Con le ali, un po' pazza. Il polpo che è dotto Si è cotto di botto: Aggiungo un po' d'aglio Così non mi sbaglio Così non mi sbaglio... Fish blues Fish blues |
Con le mani in tasca m'incammino verso un litro di vino
Con l'aria di uno che ha già masticato qualche volta il selciato
Me l'avevi raccontata in lungo e in largo e io t'avevo creduto
Con quel tuo "charme" un poco trasandato stile Bonnie Chicago
Tanto ormai lo sai
Io non ti cercherò:
M'hai fregato ormai
Ah, ça, chapeau!
La nostra storia di separazione era un fatto scontato
La mamma, i soldi, l'auto, i tuoi amici, il fegato era ingrossato
Gli strappi nelle calze che mostravi non avevano effetto
Così hai pensato bene di lasciarmi a prender freddo nel mio letto
Tanto ormai lo sai
Io non ti cercherò:
M'hai fregato ormai
Ah, ça, chapeau!
Il mio conto corrente finanziava tutte le tue pretese
Compresa l'officina di batik di quello stupido inglese
La ditta della zia di Bordeaux sempre senza risorse
Comprare coccodrilli ogni mese per poi farci le borse
Tanto ormai lo sai
Io non ti cercherò:
M'hai fregato ormai
Ah, ça, chapeau!
Il luogotenente
Del reparto Eternità
Urla in strada la rabbia
Il silenzio è il canto
dell'assurdità.
I suoi occhi-ali
Fan vedere l'aldilà
Vola, Pino, vola,
La tua ombra la nostra strada
guiderà.
* Pino, Pino, Pino
Un sorriso [un saluto/un cenno]
Sobbalza il motorino.
[A forza di urlare..
Vai a trovare l'otorino]
Quando c'è la partita
Non sta bene urlare: "dài!":
Esultare in silenzio
Ogni tanto un tuo nemico
lo vedrai
La morte non scherza
E ci impone il suo rigore
Con tutto quel freddo
Il tuo nemico è sempre solo
il raffreddore.
* Pino ecc.
Il gran mistero
Come sempre son le donne
Tutte madri o puttane
Ma quelle menti portano
le gonne.
I nuovi ricchi ci sono
Sono sempre più invadenti:
Sprezzanti, ingiuriosi,
Disgustosi, ottusi
tubi digerenti.
* Pino ecc.
Chi l'ha detto che i sogni
Sono sempre ingannatori, Con la mantilla in mano Sfidi gli idioti che ti sembrano signori. Tanta gente racconta O disprezza le tue imprese Ma tu fai andare avanti Questo ricco e peristaltico paese. * Pino ecc. |
[finale] Il luogotenente Del reparto Eternità Urla in strada la rabbia Il silenzio è la resa della verità. I tuoi occhi-ali San vedere l'aldilà Vola, Pino, vola, Il tuo grido la nostra strada animerà. * Pino ecc. |
(Qualche volta vi sarà capitato di alzare gli occhi e di incontrare un cielo basso, ostile, quasi solido nel suo compatto grigiore: un cielo "duro")
Giro intorno alla mia stanza
Devo uscire un po' di qua
Sento il vuoto nelle scale
Fuori il cielo opprimerà
Cielo duro, grigio scuro,
Cielo duro, speriamo non mi cada in testa;
La mia chiave gira a vuoto
Non rinuncio a indovinar (chissà)
E` Leone o Sagittario
Ci sta stretta nel mio diario...
Cielo duro, oltre il muro,
Cielo duro, per chi mi vuol male è una festa...
E' distratta, guida male
E' un pericolo per me...
Mi sconvolge la sua voce
E' soda, sembra fatta in noce...
Cielo duro, grigio scuro,
Cielo duro, speriamo non mi cada in testa;
Cielo duro, oltre il muro,
Cielo duro, per chi mi vuol male è una festa...
Tira indietro i capelli
La sua bocca, io muoio;
Alzo gli occhi al cielo
Perché non mi aiuta con lei:
PAPA QHE CH'A-TE?
"Papà que ch'a-té?" "Séi lagnà, séi soulet Ch'a lou tsan a vangné, Ch'a l'èarba a séyé, Ch'a lou bouq a résé, Ch'a pamài la pachòn, Ch'a pamài lou tèns, Toui travaillon a la Régiòn. Ch'a de sout, ch'a de méndzé, Ch'a de travaill a tsèartsé, Toui son prest a prèdzé: Fa lou vèart, fa l'èar bon, Fa le vit, fa la nét... Méi le vié troouvon lon, Pamài gneun que le souit E le prò reston drét." "Papà queutta ité..." "Séi lagnà, séi soulet, D'éi en gro tsagrén, Que me rooudze lou dedén: Vou toudzèn a la fén, Toui pian, pian se n'èn von; Cattrou vié d'én quignòn Avouéi la leur pachòn... Nou vié n'èn pamài drét a rèn; Belle èn tché nou n'èmpatsèn..." |
PAPA` CHE COSA C'E'?
"Papà che cosa c'è?" "Sono stanco, sono solo, C'è il campo da seminare, C'è l'erba da tagliare, C'è la legna da segare, Non c'è più la passione, Non c'è più il tempo: Tutti lavorano in Regione. Ci sono soldi, c'è da mangiare, C'è del lavoro da cercare, Tutti son pronti a parlare: Ci vuole il verde, ci vuole l'aria buona, Ci vogliono le strade, ci vuole la neve... Ma i vecchi penano, Più nessuno che li segua E i prati restano dritti (non falciati)." "Papà lascia stare..." "Sono stanco, sono solo, Ho un gran dispiacere Che mi rode dentro: Vado lentamente alla fine, Tutti pian piano se ne vanno; Quattro vecchi in un angolo Con la loro passione. Noi vecchi non abbiamo più diritto a niente: Persino in casa nostra siamo d'impaccio..." |